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ToggleIn quest’articolo vi porteremo con noi in una gita da Celleno a Sant’Angelo, passando per Roccalvecce. 3 bellissimi paesi nel Lazio, a 2 passi da Roma.
BREVE INTRODUZIONE
Questo itinerario tocca 3 luoghi incantati, situati nel cuore della Teverina, nella Tuscia nord orientale, a confine tra Lazio ed Umbria:
- Celleno, il Borgo Fantasma
- Roccalvecce, il Borgo Medievale
- Sant’Angelo, il Paese delle Fiabe.
Il nostro percorso inizia dal borgo Fantasma di Celleno, passa per Roccalvecce, arriva a Sant’Angelo e ritorna a Celleno, il tutto percorrendo un sentiero ad anello lungo circa 8 km, immerso nella natura.
Noi siamo riusciti a visitare tranquillamente tutti e 3 i paesi in un unica giornata, con un trekking che è più che altro una passeggiata (anche se nella parte finale in cui si ritorna a Celleno bisogna affrontare una bella salita). Ma la bellezza del paesaggio ripaga della fatica. Il sentiero costeggia infatti antiche mura, campi coltivati, boschi e balze rocciose. Se volete percorrerlo anche voi, è ben segnalato da cartelli CAI.
Ma ovviamente, se non si vogliono macinare tutti questi km a piedi, si può comodamente visitare i 3 borghi spostandosi in auto da un paese all’altro.
DA CELLENO A SANT'ANGELO - CELLENO
Celleno è conosciuta anche come la sorella minore della più famosa Civita di Bagnoreggio, che dista pochi km. Dal nostro punto di vista, noi l’abbiamo preferita alla sorella maggiore, che ormai diventata è super turistica.
Nel Borgo Fantasma di Celleno antica, non troverete nessuna attività, se non un piccolo bar prima dell’ingresso al Vecchio Borgo, dove noi abbiamo fatto tappa prima di incamminarci.
Eravamo stati in questo posto incantato circa 2 anni fa e tornandoci ora, nel Marzo 2023, abbiamo trovato grandi cambiamenti. Il borgo è stato ampiamente rivalutato e ristrutturato, grazie ad un Associazione che ha sgombrato molti dei locali che erano pieni di macerie e detriti, e li ha sistemati e adornati cON oggetti antichi, gentilmente donati dagli abitanti dei dintorni.
Un pò di storia
Celleno affonda le sue origini in un periodo davvero lontano, prima ancora della nascita di Roma. Con il termine “Borgo Fantasma” si fa riferimento alla parte vecchia della città (tendenzialmente al Castello Orsini), che gli abitanti dovettero abbandonare a causa di epidemie, frane e terremoti che colpirono il paese. Si trasferirono. circa 1 km dalla collina di tufo e qui costruirono la nuova Celleno.
Nel 2018 agli abitanti venne in mente di risistemare rovine e strade del vecchio borgo, e così è nato il Borgo fantasma di Celleno, l’unico nel Lazio abitato solo da qualche pecorella che pascola tra le rovine, e un’asinella (di cui parlerò più avanti).
Si torna indietro nel tempo
Praticamente il borgo antico di Celleno è ora diventato un museo a cielo aperto. Girovagando si possono ammirare telefoni d’epoca, biciclette antiche, vecchi attrezzi di contadini. Visitando alcune delle sale ripulite dai volontari dell’Associazione sembra tornare indietro nel tempo. Sono state fatte rinascere antiche botteghe, come quelle del fabbro, del pane, le cantine dove si conservava e produceva il vino. Il tutto arricchito con utensili di artigiani che rievocano mestieri ormai scomparsi, catapultandoci in una realtà ormai a noi sconosciuta.
Non dimenticate di salutare Gina
Questo luogo magico ha una mascotte di nome Gina. Gina è una dolce asinella di cui si prendono cura i volontari. Se passate vicino al suo recinto e non la vedete, chiamatela ad alta voce più volte. Vedrete che dopo un pò vi verrà incontro, speranzosa di trovare ad aspettarla una o più carote. Se lascerete una donazione, servirà infatti per comprare tante carote per Gina.
DA CELLENO A SANT'ANGELO - ROCCALVECCE
Dopo aver lasciato Celleno e percorso un meraviglioso sentiero immerso nel verde, arriviamo sotto le mura del borgo medievale di Roccalvecce. Alla nostra destra troviamo il cancello della Vignaccia, il giardino storico del Castello Costaguti, di fronte a noi una piccola chiesetta con un’enorme croce in ferro battuto ( la Chiesa di San Rocco) e alzando lo sguardo si erge il piccolo paese di Roccalvecce.
Su tutto il territorio troneggia il Palazzo-Castello Costaguti, il cui proprietario, tra i pochi residenti locali, è il marchese Giovangiorgio Afan de Rivera che qui ha creato un b&b che punta sulle bellezze territoriali e sull’enogastronomia.
Un pò di storia
Le origini del borgo di Roccalvecce affondano in un lontano passato che si può far risalire al periodo tra il VIII e il VII sec A.C., grazie al ritrovamento di alcune tombe etrusche. Fu poi mutato in “Castrum” sotto il dominio romano. Lo testimoniano resti rinvenuti nelle fondamenta del Castello Costaguti, inserito nella rete delle Dimore Storiche della regione Lazio. I primi documenti dove possiamo trovare menzioni del castello, risalgono all’anno 1199.
Iniziamo la salita inoltrandoci per le viuzze. Le graziose casette di tufo e una vista panoramica sono tra i primi elementi che ci colpiscono. Gli abitanti sono riusciti ad impreziosire ogni angolo creando dei vasi con oggetti vecchi come scarponi, otri e pentole, catturando così l’attenzione del visitatore.
DA CELLENO A SANT'ANGELO - SANT'ANGELO
Sant’Angelo, a differenza dei 2 paesi precedenti, non è un borgo. Fino al 2016 era un paesino come tanti, con nulla di caratteristico che lo contraddistingueva. Grazie all’Associazione Acas, e alla loro idea innovativa, il piccolo agglomerato di case di contadini è divenuto meta turistica per grandi e piccini. Hanno dato vita infatti ad un progetto artistico che attraverso l’arte e le fiabe più belle della nostra infanzia, ha fatto sì che un luogo dimenticato divenisse un luogo magico.
Decine di Murales infatti adornano le facciate delle case. E non sono i classici murales che si possono vedere in giro per le città. Sono invece rappresentazioni delle favole più famose con cui siamo cresciuti un pò tutti, e racconti caratteristici del posto.
Un tripudio di colori
Passeggiare per le vie di Sant’Angelo mette allegria e lascia a bocca aperta. Fa tornare bambini i genitori e fa strabuzzare gli occhi ai bimbi che rivedono i personaggi delle loro fiabe in formato gigante, rappresentati sulle mura delle case.
Credo che la cosa migliore che io possa fare è lasciarvi ammirare le foto che ho scattato durante la nostra visita, sperando che anche voi che state leggendo possiate essere catapultati in questo mondo fatato, facendovi venire voglia di vedere questi capolavori dal vivo.
Work in progress
Noi siamo rimasti sorpresi da quanti murales ci fossero nel paese. Alcuni amici che lo avevano visitato un anno prima, ci hanno riferito che vedendo le nostre foto, molti disegni non c’erano nel momento della loro visita. E in effetti noi stessi abbiamo trovato un impalcatura e una ragazza che stava lavorando ad un nuovo dipinto, rappresentante Don Chisciotte.
INFO UTILI
INGRESSI
Sia la visita al Borgo Fantasma di Celleno, che quella al Borgo Medievale di Roccalvecce che infine quella al Paese delle Fiabe di Sant’Angelo sono completamente GRATUITE.
DISTANZE DAL CENTRO DI ROMA A:
Celleno: 114 km – 1 ora e 32 minuti in auto
Roccalvecce: 108 km – 1 ora e 8 minuti in auto
Sant’Angelo: 106 km – 1 ora e 26 minuti in auto
DISTANZE DAL CENTRO DI VITERBO A:
Celleno: 18 km – 22 minuti in auto
Roccalvecce: 22 km – 27 minuti in auto
Sant’Angelo: 23 km – 28 minuti in auto
CONCLUSIONI
La nostra gita da Celleno a Sant’Angelo, passando per Roccalvecce, ci ha davvero entusiasmati . Ci ha fatto scoprire 3 paesi così diversi tra loro, ognuno a suo modo colmo di bellezza, arte e storia.
Se vi trovate a Roma o nella Tuscia, ci sentiamo di consigliare una gita fuori porta alla scoperta di queste 3 meraviglie. Siamo certi che ne rimarrete entusiasti anche voi.
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Se siete arrivati a questo punto, vuol dire che avete letto tutto il mio articolo e per questo innanzitutto vi ringrazio.
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Fate Buon Viaggio e Godetevi Ogni Attimo
Anna e Paolo
Ciao
pur essendo di Roma non conoscevo questi posti. Bell’articolo e soprattutto belle foto. Sicuramente li andrò a visitare presto.
Grazie
Ciao Sara, sono contenta che il mio articolo ti abbia dato spunto per poter conoscere nuovi luoghi. Buona visita allora.