Volete sapere come pagare in Vietnam? Se optare per i dollari, la moneta locale o la carta di credito? Ve lo raccontiamo attraverso un aneddoto sulla nostra prima sera in Vietnam in cui ci siamo ritrovati senza soldi per mangiare.
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ToggleMa iniziamo dal principio…
IL PRINCIPIO
Tutto ebbe inizio il 26 Ottobre 2023, alle h.12.30.
Con un traghetto da Phnom Penh, in Cambogia, arriviamo a Chau Doc in Vietnam, via Mekong.
Partiamo dalla capitale della Cambogia alle 12.30 e arriviamo in Vietnam all 17.30.
Il traghetto è davvero piccolino. Davanti a noi una coppia di ragazzi italiani sulla ventina, di poche parole. Dietro, un gruppo di francesi che fa un bel chiasso, ma nulla di eclatante.
Veniamo da 5 giorni (compresi spostamenti vari) di visita allo splendido complesso di Angkor.
A riguardo vai a leggere il nostro articolo: Angkor Wat in 3 giorni
Prima della Cambogia siamo stati 8 giorni in Thailandia, di cui 5 giorni in un on the road che puoi scoprire nel nostro articolo: Dintorni di Bangkok in 5 giorni
L'ARRIVO IN VIETNAM
H.17.10
Gli ultimi minuti di navigazione sul Mekong, dopo aver passato la dogana ed essere entrati quindi ufficialmente in Vietnam, ci hanno dato il benvenuto in un modo che non mi sarei mai aspettata.
Un tramonto da togliere il fiato, mentre passavamo tra casette colorate sulle rive del fiume. Il contrasto tra i nuvoloni neri e l’arancione del sole che andava scomparendo dietro l’orizzonte creava un’atmosfera surreale.
Ma mai avrei potuto immaginare che le nuvole grigio scuro potessero presagire ciò che ci sarebbe capitato da lì a poco..
IL PRIMO IMPATTO COL TRAFFICO IN VIETNAM
h.17.30
Arrivati al porto, la ragazza italiana seduta davanti a me mi fa:” Sei Anna Di Pietro?”
Io la guardo stupita, ma dopo 2 secondi aggiunge:”Siamo alla stessa Homestay, ci sono venuti a prendere”
Beh…bella sorpresa questa!
Pochi minuti in auto e siamo nel bel mezzo di una cittadina piena di negozi e soprattutto, nel bel mezzo di quel traffico di cui avevamo sentito parlare migliaia di volte, prima della partenza.
“Attenzione quando sarete in Vietnam…Sarà impossibile attraversare le strade… i motorini vi travolgeranno…non conoscono regole della strada…non rispettano semafori e segnali…usano il clacson per indicare qualsiasi spostamento”… e tantissime altre frasi “fatte”.
La prima impressione fu che tutte quelle affermazioni potessero essere vere. Il fragore del suono dei clacson e le migliaia di motorini ci avevano catapultati improvvisamente in una realtà così caotica che lì per lì non potevi far altro che pensare che avessero ragione.
LA NOSTRA PRIMA HOMESTAY IN VIETNAM
h.17.40
Arrivati alla nostra Homestay veniamo accolti in modo molto fugace da una ragazza (che poi scopriremo essere la proprietaria), la quale ci indica la nostra camera al piano superiore.
La camera è piccolina, ma c’è tutto il necessario. Addirittura il condizionatore e il ventilatore. Dico addirittura perché per quello che l’abbiamo pagata, ovvero 12 € a notte (6€ a persona), non potevo immaginare ci fosse anche l’aria condizionata.
A posteriori non posso far altro che consigliarvi questa struttura. Sia per la gentilezza dei proprietari, che per i servizi offerti. La mattina infatti ( anche se non previsto), ci deliziavano con frutta fresca, caffè vietnamita, the, crackers di riso e biscottini dolci.
Inoltre ci hanno noleggiato lo scooter per girare Chau Doc e aiutato a prenotare l’autobus per Can Tho, facendoci risparmiare anche qualche soldino.
MISSIONE ACQUISTO SIM LOCALE IN VIETNAM
H.18.00
Giusto il tempo di lasciare i bagagli, che scendiamo al piano terra per correre a comprare una sim locale. Siamo in un nuovo paese e non abbiamo modo di accedere ad internet se non presso l’Homestay.
Ormai quando si è all’estero è fondamentale poter accedere alla rete, anche solo per riuscire a girare per le strade senza perdersi, visto che le mappe cartacee fanno parte della preistoria.
Se vuoi saperne di più su come rimanere connessi all’estero, ti consigliamo di leggere il nostro articolo: Come usare Internet all’estero.
Primo tentativo fallito
h. 18.15
Tornando a noi, chiediamo alla proprietaria dell’Homestay dove poter acquistare una sim, e ci indica la Viettel, una delle principali compagnie telefoniche del Vietnam, il cui negozio è a pochi metri da lì.
Appena entrati, incappiamo subito nel primo ostacolo (di cui ovviamente avevamo letto), ovvero la lingua. In Vietnam quasi nessuno parla inglese.
Ci armiamo di pazienza e cerchiamo di comunicare tramite Google Translator, dopo esserci agganciati alla loro wifi.
Dopo una lunga discussione, usciamo senza scheda sim. Praticamente la ragazza diceva che senza visto non poteva andare avanti con la procedura online per l’acquisto della sim card.
Noi non avevamo il visto, dato che per i cittadini italiani, se la permanenza in Viatnam è inferiore ai 45 giorni, non è richiesto.
Per quanto riguarda i documenti necessari per entrare in un Paese, consultate sempre il sito ufficiale della Farnesina, ovvero www.viaggiaresicuri.it
IL PRIMO MOMENTO DI DISPERAZIONE
h.18.30
Sperimentiamo subito il primo momento di disperazione in Vietnam.
Se quello che l’impiegata della Viettel ci aveva detto era vero, non avremmo potuto comprare nessuna sim card. E allora come ci saremmo orientati per le strade o come avremmo fatto le ricerche sui luoghi da visitare?
Rientriamo all’Homestay e chiediamo alla proprietaria se conosce un’altro negozio di sim card, ma ci dice che ormai a quell’ora era chiuso e che avremmo potuto provare la mattina successiva.
A quel punto le rivolgiamo la seconda fatidica domanda: “Accettano i dollari qui, vero?”
Risposta secca: “No”.
Ora… la nostra necessità del momento era cenare.
Allora partiamo con la terza domanda:”Ok, i ristoranti accettano carte di credito?”
Risposta:”No, qui a Chau Doc i locali dove poter mangiare accettano solo contanti.”
Noi: “Allora dove possiamo cambiare i soldi in moneta locale?”
Lei: “In banca, ma a quest’ora sono tutte chiuse”
Panico!
Ma perché avevamo i dollari in Vietnam?
Ora ovviamente devo spiegarvi perché abbiamo portato i dollari in Vietnam.
Semplicemente perché leggendo online (come facciamo sempre per prendere informazioni sui luoghi che andremmo a visitare), avevamo estrapolato l’informazione che in Vietnam, nei luoghi turistici, accettavano tranquillamente i dollari.
Quindi prima di partire, avevamo cambiato alcuni euro in dollari in modo da arrivare già con una moneta che avrebbero accettato, senza dover cambiare di corsa all’aeroporto, dove si sa, solitamente il cambio non è per niente favorevole.
QUINDI?
Ora vorrete sapere come abbiamo risolto la situazione.
Intanto il tempo passava e si era fatta l’ora di cena. Eravamo anche molto affamati, dato che l’ultima volta che avevamo messo qualcosa sotto i denti erano le 11.00 del mattino.
Noi avevamo a disposizione dollari (che sapevamo non accettare), carte di credito, e qualche euro.
La ragazza dell’Homestay ci aveva detto che potevamo provare a chiedere in un ristorante dove forse avrebbero accettato la carta.
RIUSCIREMO A SFAMARCI?
h.19.00
Ci incamminiamo cercando di memorizzare bene la strada, perché senza internet e google maps avremmo avuto difficoltà a ritrovare il nostro alloggio in una cittadina così caotica, piena di luci, traffico e suoni.
Arriviamo al ristorante e purtroppo ci dicono che non accettano né dollari, né carte di credito.
Increduli della situazione in cui ci troviamo, torniamo indietro e, non ci crederete: inizia a piovere! Ma non una leggera pioggerella, bensì un’acquazzone di quelli tropicali.
Ovviamente non abbiamo con noi né ombrello, né kway. Ci ripariamo quindi sotto una tenda e aspettiamo che spiova.
Dopo qualche minuto mi giro e mi rendo conto che siamo davanti alla casa di una signora che sta cucinando dietro l’enorme vetrata aperta. Le chiedo scusa, lei ci guarda e ci sorride, facendoci capire che non c’è nessun problema.
SUCCEDE SEMPRE QUALCOSA DI MERAVIGLIOSO (cit. Gianluca Gotto)
h.19.30
Dopo pochi minuti mi sento bussare sulla spalla. Mi giro e vedo la signora della casa con in mano 2 kway di quelli usa e getta. Ce li offre con un’enorme sorriso sulle labbra. Noi rimaniamo senza parole, ma soprattutto imbarazzatissimi, perché non abbiamo soldi per ripagarglieli ( se non pezzi da 100 dollari). Lei capisce le nostre intenzioni di volerle dare qualcosa in cambio e ci fa capire che assolutamente non vuole nulla. Anzi, mi aiuta ad aprire la busta e ad indossare il kway, sempre con quel meraviglioso sorriso in volto.
A noi viene quasi da piangere.
Qualche secondo prima eravamo disperati.
Senza soldi per poter mangiare (anche se i soldi in realtà li avevamo). Senza internet. E sotto una pioggia scrosciante.
In quel momento di estrema disperazione, un gesto così gentile ci fa vedere tutto sotto un’altra prospettiva: se non mangiamo per una sera non succede nulla; domattina apriranno le banche e andremo a cambiare i soldi; e poi proveremo ad acquistare la scheda sim in un’altro negozio.
Tutto si aggiusterà.
A VOLTE BASTA UN PICCOLO GESTO GENTILE
h.20.15
Torniamo all’Homestay con uno spirito del tutto diverso da quello di qualche minuto prima.
La proprietaria ci chiede se fossimo riusciti a mangiare. Le rispondo di no, e allora lei, con un’espressione sinceramente dispiaciuta, si offre di cambiarci qualche dollaro in moneta locale.
La ringrazio di cuore ma le dico che non serve. Saremmo andati a dormire e il giorno successivo avremmo risolto tutto.
Questo secondo gesto gentile nel giro di pochi minuti, riesce a far sparire quasi del tutto la nostra disperazione.
Saliamo in camera. Analizziamo a freddo la situazione. Tiriamo fuori le poche cose che avevamo da mangiare e finiamo per riuscire anche a svoltare una specie di “cena”.
Della carne secca e della frutta disidratata. Alla fine non male.
LA PRIMA SERA IN VIETNAM ABBIAMO IMPARATO 2 COSE IMPORTANTI
Da tutta questa vicenda abbiamo imparato 2 cose: una lezione di vita e una lezione pratica.
COME PAGARE IN VIETNAM
La lezione pratica riguarda proprio le modalità di pagamento in Vietnam.
Le carte di credito non sono accettate ovunque.
I dollari americani sono accettati solo nei luoghi più turistici, e anche qui, non dappertutto.
Inoltre dovete sapere una cosa molto importante riguardo i dollari americani. In Vietnam, come anche in Cambogia, NON accettano banconote che siano una stampa vecchia, né banconote rovinate (sgualcite, usurate, con degli strappi, con delle scritte o macchie). E non vengono accettate non solo nei negozi, ma neanche nelle banche o nei cambi (nemmeno quelli all’aeroporto).
Quindi il consiglio che possiamo darvi, se non arrivate in una località turistica, è di cambiare un piccolo quantitativo di Euro in Dong all’aeroporto, in modo da avere la moneta locale con cui comprare le prime necessità al vostro arrivo. Se invece come noi arrivate via mare, alla dogana c’è un piccolo banchetto dove cambiano i soldi. Ovvio che il cambio non sarà favorevole, ma almeno non vi ritroverete come noi senza soldi per poter mangiare.
LEZIONE DI VITA
Ma la lezione più importante che abbiamo imparato da questa vicenda è sicuramente di NON DISPERARE MAI.
Mai farsi prendere dal panico in preda al susseguirsi degli eventi. Cose che sul momento sembrano problemi insormontabili, analizzati a freddo ci si rende conto che sono in realtà inezie che magari non si potranno risolvere immediatamente, ma che sicuramente si risolveranno nel giro di poche ore.
E soprattutto. Dobbiamo sempre ricordarci che si può fare affidamento sulle persone. Ormai viviamo in un mondo così frenetico, sempre di corsa per rincorrere poi non si sa neanche più cosa, che non ci rendiamo più conto che se ci fermiamo per un attimo e ci guardiamo intorno, ci sono ancora persone che ci sorridono. Persone che sono disposte ad aiutarci senza un secondo fine. Esistono ancora persone a cui poter tendere la mano senza che la ritraggano.
Il bello della vita è proprio questo: ritrovarsi immersi nel caos mentale e nella paura e all’improvviso imbattersi nel buono delle persone. Ed è allora che ti rendi conto che “Succede sempre qualcosa di meraviglioso” (cit. Gianluca Gotto)
CONCLUSIONI
Chi ci legge da un pò, avrà fatto caso che i nostri articoli terminano sempre con il paragrafo intitolato “Conclusioni”.
Ora immagino che in questo paragrafo vogliate sapere se il giorno successivo siamo riusciti ad acquistare la sim card e a cambiare i soldi.
Fortunatamente si. Abbiamo acquistato la sim card della Vinaphone a meno di 10€, durata 30 giorni con 7 giga al giorno.
Mentre siamo riusciti a cambiare qualche dollaro, non senza qualche difficoltà, per i motivi che vi abbiamo indicato nel paragrafo su “come pagare in Vietnam”(avevamo delle banconote di una stampa vecchia e alcune leggermente usurate).
Ma come dice il proverbio: Tutto è bene quel che finisce bene!